La manutenzione dei sensi – Recensione

…Ci sarà un motivo per cui le cose capitano. Avrei dovuto capire, da quel pensiero, che avevo imboccato la pericolosa strada della rassegnazione…
Autore: Franco Faggiani
Pagine: 250
Anno: 2018
Casa Editrice: Fazi Editore
Disponibilità: Libro cartaceo e versione digitale
Dove acquistarlo: Fazi Editore

Mi piacciono i personaggi che si muovono mentre la sfiga li perseguita in aneddoti futili, o mentre riescono a sopravvivere ad eventi drammatici. Un personaggio a cui, per esempio, in una mattina va tutto storto: macchina inspiegabilmente rotta, meccanico energumeno e truffaldino che si vorrebbe far esplodere insieme all’officina, ma che poi si finisce col ringraziare per paura di essere preso a pugni. Un personaggio che vive con rassegnazione quello che gli offre la vita: una famiglia non convenzionale svelata poco a poco, un ambiente domestico strano dove l’affetto non manca, anche se è strano anche quello.

Si percepisce subito che in quella famiglia non convenzionale manca la colonna portante, una moglie e madre di cui il protagonista sente terribilmente la mancanza. Il motivo di quell’assenza che mantiene il protagonista in uno stato di malinconia perenne, anche quando prova a essere felice, viene rivelato all’improvviso lasciando il segno col quel pugno metaforico allo stomaco che di solito non mi piace usare ma che è maledettamente efficace. Manca quindi la madre, c’è però il padre, una figlia presente a intermittenza, e poi c’è un bambino con sindrome di Asperger che invade all’improvviso la vita del padre vedovo e che diventa il personaggio più interessante del romanzo. La manutenzione dei sensi parla quindi di una famiglia strana ma che funziona, una famiglia malinconica per il dramma dell’amata perduta che non lascia mai i pensieri del protagonista, con una figlia poco presente e una sindrome di Asperger. Una famiglia che quindi convive con le capacità comunicative ridotte di un ragazzino in azione tra i bulli a scuola e le sue attività in un paese di montagna (molto belle le dinamiche e il contatto con la natura che occupano tutta la seconda parte del libro). Un contatto con la natura così affascinante da far nascere la voglia di trasferirsi in montagna, anche se si sa che in fondo non si farà mai.

La letteratura è bella anche per questo: ti fa fare nuovi progetti, ti mette nuove idee in testa, crea la voglia di cambiare, di cercare una pace che la città non ti dà; magari poi non se ne fa nulla e resta solo un progetto affascinante e irrealizzabile, o forse no. Ci sono libri che scorrono, che si leggono volentieri, che trasmettono emozioni e ti fanno scrivere di getto recensioni incasinate come la mente di uno che soffre di sindrome di Asperger e che non hai voglia di rileggere per non sminuirne l’impeto. Di questi libri di solito si dice “è scritto bene”, concetto che non mi piace perché troppo riduttivo, ma rende l’idea come il pugno allo stomaco. La manutenzione dei sensi è uno di quei libri.

2 commenti

  1. Lory

    È stata una mia lettura del 2022. Un libro che nella sua semplicità racconta una storia piccola ma intensa. Un legame, solitudine e crescita. Un titolo che parla da solo. Mi era piaciuto molto

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