Mia Nonna Fuma

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Il blog letterario di Alessandro Raschellà

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Z dalla sua finestra d’ospedale osserva un piccolo spazio di mondo, minuscolo, ma lo riempie con i suoi pensieri: riflessioni profonde su temi che non desterebbero la stessa curiosità se visti in uno spazio più ampio, in una vita normale tra casa, lavoro e uscite con amici. Come la collaborazione di uccelli di sesso femminile per la costruzione di un nido dove una di loro possa deporre le proprie uova. Z ripercorre anche la sua vita durante l’ultima estate che scandisce i pochi giorni che restano della sua esistenza, mentre si appresta a concludersi. Così che leggiamo come sua madre sognava di sposare uno zingaro che la portasse via con sé per lavorare in un  circo. Fu una madre ingenua che a quindici anni credeva ancora che i piccoli li portasse la levatrice del paese, nella sua valigetta speciale, mentre si muoveva in fretta e furia tra le abitazioni delle famiglie in attesa del proprio piccolo. Leggiamo del padre avvocato che sposa la madre dopo una serie di eventi stravaganti che ricordano le vecchie pellicole italiane, le migliori, come quelle con protagonisti i grandi Marcello Mastroianni e Sofia Loren. Non tanto per la storia d’amore in sé, ma per la bellezza di come viene narrata. Il libro mi ha pertanto ricordato una vicenda del grande cinema italiano, ma raccontata con un’ironia elegante, un piacere per gli occhi e l‘intelletto ammaliati da una prosa intelligente, sopraffina e di una rara bellezza.

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