7 libri di autori britannici IV

Oggi segnalo altri sette libri di autori britannici di cui ho parlato sul mio profilo Instagram, @mia_nonna_fuma.

In questo post troviamo: due degli autori preferiti della Nonna presenti con due opere a testa; un’altra presenza costante del blog che alterna belle letture a delusioni; un classico che mi ha annoiato abbastanza; una grande sorpresa che arriva da una triste Glasgow.

Coe è riuscito a raccontare una storia impressionante attraverso la descrizione di fotografie. Una storia maledettamente britannica di madri troppo giovani che non vorrebbero essere madri.
Una storia potente che ti fa persino apprezzare descrizioni di luoghi e persone che in un altro contesto sarebbero inutili e tediose. Coe è un grande narratore, sa come turbare la sensibilità del lettore. Leggetelo.
Avete presente quei puntini che sembrano muoversi davanti agli occhi? Ecco, Ali Smith a quel puntino le dà le sembianze di una testa di donna e ci costruisce una storia intorno.
Storia di una famiglia disfunzionale composta da un blogger alla ricerca di pirati di copyright da segnalare alle aziende, una madre depressiva con l’istinto materno di una scarpa, una zia fricchettona e una falsa fidanzata piena di piercing da presentare alla madre la notte di Natale. La famiglia disfunzionale vive nel Regno Unito post Brexit, litiga, si racconta e si confronta anche su temi delicati come il cambio climatico e i migranti. Interessante, tanto
Si può parlare di Brexit, Covid e immigrazione senza essere patetici e innervosire. Ali Smith lo fa anche nella sua Estate, bellissima e surreale, raccontata da personaggi strani che s’incrociano e s’innamorano, si lasciano ed emozionano.
Non è facile seguire l’estate di Ali perché viene narrata attraverso pensieri, ricordi e dialoghi frammentati nel tempo che bisogna ricomporre con pazienza per apprezzare la storia. Difatti solo i lettori pazienti possono amare la sua prosa. Io comunque non sono un lettore paziente, ma riesco ad amare lo stesso le opere di Ali Smith, autrice enigmatica e abile come pochi.
MacEwan per me ha un dono: scrive storie che mi annoiano fino all’esasperazione, ma poi riesce a piazzare il colpo al novantesimo che mi fa rivalutare i suoi romanzi. Ne “La ballata di Adam Henry” il colpo arriva all’ultimo minuto di recupero, nelle ultime pagine, quando i suoi protagonisti all’improvviso ti liberano dalla noia provocandoti una malinconia che non ti lascia fino a quando non t’immergi in un altro libro.
Vale la pena leggere il romanzo grazie a quel minuto finale.
“Middle England” racconta storie di coppie che si separano per diverse ideologie politiche, di docenti che vengono umiliati per essere fraintesi per colpa di un’inclusività esasperata, del senso di solitudine che ci dà la morte di cari.
“Middle England” ti prende raccontando questo e altre storie di vita dell’Inghilterra del Brexit ma che sono di ovunque, storie di personaggi veri che potrebbero rappresentare anche noi.
È un pezzo di letteratura contemporanea da leggere.
Leggendo l’Orlando di Virginia Woolf ho avuto la sensazione di ritrovarmi tra le mani un’opera di un’autrice dei nostri anni 20. Se fosse stata realmente contemporanea l’avrei forse definita un’autrice con un stile elegiaco ma che tratta temi caldi che la spingano verso la popolarità. Ma l’Orlando lei l’ha scritto negli anni 20 del secolo scorso quando il suo stile elegiaco e i suoi temi erano unici. E per me è questa la sua grandezza.
Sinceramente di Virginia Woolf preferisco i racconti, i suoi romanzi mi annoiano, ma riconosco la sua genialità: rientra tra quei classici visionari che bisogna leggere almeno una volta nella vita.
Shuggie vive con la madre alcolizzata, ha il padre stronzo, i suoi fratelli scappano via e lo lasciano solo a pulire le ferite di una donna che aspetta solo di morire. Shuggie ci mostra la Glasgow cancellata dalle guide turistiche, quella della droga e dell’alcol, dell’infelicità di famiglie disperate, la Glasgow degli anni 80 dimenticata dalla Thatcher, con la sua rabbia operaia, la miseria e i pregiudizi.
Shuggie è amore incondizionato e tenerezza, il simbolo di quegli anni e quelle terre che non si lascia sopraffare dai bulli, la fame e le ingiustizie. Bellissimo.

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