… La sua morte mi aveva costretto a fare d’improvviso i conti con la sua assenza e mi sentivo come un’anima privata di colpo del suo corpo. Esiliata, tradita e smarrita …
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Autore: Alda Teodorani Anno: 2020 Casa Editrice: Rogas Edizioni Disponibilità: Libro Cartaceo e Versione Digitale Dove acquistarlo: Rogas |
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Ho scoperto Alda Teodorani facendo qualche ricerca sul Cannibalismo Italiano, corrente letteraria che mi appassiona e di cui ho già parlato sul mio blog. Tra i “cannibali italiani” conoscevo già Ammaniti, Brizzi, Scarpa e Galiazzo, e tra questi, appunto si è aggiunta la Teodorani di cui avevo segnalato sul mio blog il suo bel Gramsci in cenere. Il titolo del suo ultimo libro, Memorie da Wikipedia, scandisce l’inizio di ogni capitolo con, appunto, una spiegazione in stile Wikipedia che apre un pezzo della storia, talvolta ironica e tanto malinconica. Il romanzo racconta una storia d’amore difficile, il mistero di un suicidio apparentemente inspiegabile che viene svelato a poco a poco nei vari capitoli che compongono la storia come pezzi del tetris, accompagnadola verso il suo suggestivo finale.
In Memorie da Wikipedia la tecnologia incontra la prosa. Un artificio originale che avevo visto nel libri di Coupland, come in JPod, dove sequenze di bit si mischiano ai dialoghi complementandoli. Nel romanzo di Alda Teodorani è invece internet che si mischia al testo, si possono infatti accedere a delle pagine on line che arricchiscono la storia. Uno stile sperimentale che mi è piaciuto tanto, un punto a favore della letteratura digitale, alla faccia di chi ancora non si è abituato alla lettura degli ebook. Dietro la tecnologia che fa da sfondo al romanzo, troviamo una storia costruita sul fascino e il mistero di Wikipedia, un’enciclopedia libera, precisa, ma che nessuno, o quasi, sa chi cela dietro quei testi sempre accurati. Ma il romanzo è anche una critica feroce ai social network che annichiliscono la vita sociale dell’utente dandogli amici fittizi che sostituiscono quelli reali.
Lo stile sperimentale del romanzo è anche caratterizzato dall’assenza di dialoghi e l’uso dei pensieri del protagonista che accompagnano il lettore nella sua mente. La storia è pertanto costruita con le riflessioni di un personaggio confuso, mesto, che riesce a incuriosire il lettore con le sue paranoie in un romanzo breve che mi ha ricordato a tratti i lavori di un altro grande autore italiano che stimo, Tiziano Sclavi. Chi legge Memorie da Wikipedia viene anche catapultato negli anni 90 tra le chiacchiere al bar della stazione, le partite al flipper, i primi modem rumorosi, ricordi amabili e nostalgici che possono affiorare nella mente del lettore che li ha vissuti.
Passavo le ore sui social. Affamato, sempre più affamato, di rapporti, mi ero accorto che ero lì solo a farmi insultare. E un giorno che ero andato in città, ero salito sulla metro e avevo visto tutte le persone assorte in un mondo che non era né esteriore né interiore, che avrebbe potuto essere una semplice invenzione, qualcosa di non davvero esistente. Un mondo che butta gli altri dentro e fuori al tempo stesso. Dentro uno spazio immaginario. Fuori dal tuo cervello e dal tuo cuore, fuori dalle tue braccia.
Caspita!! questo me lo segno subito!!
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Una lettura sperimentale 🙂
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le letterature sperimentali sono il mio oppio, sicché segno.
grazie ^_^
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Grazie a te! Buona lettura!
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[…] di due opere di Galiazzo. Ho poi recensito a parte un libro di Alda Teodorani di cui parlo qui. Il quinto autore italiano che menziono è Tiziano Sclavi, un classico degli anni novanta grazie a […]
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