Centomilioni -Recensione

…Alla mia età una donna deve svagarsi, andare da qualche parte, fare qualcosa. Io vado solo a scuola e ogni tanto a messa, quella delle sei. Vivo come le sogliole sul fondale…
Autore: Marta Cai
Pagine: 144
Anno: 2023
Casa Editrice: Einaudi
Disponibilità: Libro cartaceo e versione digitale
Dove acquistarlo: Einaudi

Teresa non è sposata, non ha figli e vive con i genitori, si sposta in bicicletta e non ha fatto tre master per trovare un lavoro fico a Londra o New York. Lavora come professoressa d’inglese e ha una pronuncia peggiore di quella dei suoi studenti. Teresa deve sopravvivere agli incontri casuali e sgradevoli con le signore che i figli con i tre master e il lavoro fico a Londra e New York ce l’hanno; la fermano per strada per farla sentire una fallita con la scusa di sapere come stanno i genitori. Teresa soffre d’insonnia e scrive un diario strano quando ha un’età indefinita, è noiosa, ha una madre che parla tantissimo e un padre con l’alzheimer, o forse no. Vive in una casa in cui si sente scomoda tra madonnine di Lourdes e tendine vintage, e dove non può fare quello che le pare (è troppo debole per tagliare l’erba del giardino di cui si occupa la domestica).

L’autrice parla in terza persona ma a volte in seconda rivolgendosi al lettore chiacchierando di Teresa e i suoi complessi. L’autrice parla anche di Alessandro. Alessandro a volte pensa di voler fare il prete, un prete servito e badato dalle suore; lo pensa tra un desiderio morboso e l’altro. Alessandro aveva un padre tossico e ha un patrigno che odia e chiama Vecchio Porco. Si sente come se vivesse in una marmellata di ciliegie. Alessandro è anche innamorato di Arturo, che fa una brutta fine, ma qui non ne voglio parlare. Poi c’è il signor Piero che canta sotto la pioggia. Lui quando piove si rifiuta a portare l’ombrello, non vuole neppure indossare cappelli o cappucci. Lui vuole solo cantare sotto la pioggia. Non fa nient’altro prima di prendersi l’alzheimer (è il padre di Teresa), s’intravede solo per poche pagine prima della malattia, quanto basta per restarti dentro. Rimane anche dopo la malattia, ma non è lo stesso.

Teresa e Alessandro s’incontreranno per un motivo che qui non svelo per non anticiparvi la storia. Una storia raccontata tramite pagine di diario, pensieri di Teresa e Alessandro, dialoghi striminziti in cui s’intravedere il malessere di Teresa e il disprezzo della madre nei suoi confronti. Una storia senza una narrazione fluida, pregna di riflessioni claustrofobiche che contribuiscono a creare il malessere di Teresa che diventa anche il malessere del lettore. Un libro strano, ma bellissimo che forse non è per tutti, ma che è stato di sicuro per me. 

12 commenti

  1. Ti dirò: a me non è piaciuto molto. Marta Cai scrive bene, tuttavia mi sembra che ecceda in virtuosismo, e la storia l’ho trovata poco convincente, soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra Teresa e Alessandro e il tentativo di truffa.

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