…This is a world you can’t even see if you’re an effective and happy person.…
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Autore: Jonathan Franzen Anno: Prima edizione 2007 Pagine: 672 Casa Editrice: Fourth Estate (in Italia Einaudi) Disponibilità: Versione cartacea e digitale Dove acquistarlo: Amazon |
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Nei romanzi preferisco le frasi corte, non sopporto quelle lunghe salvo qualche eccezione; la prosa di Saramago è un esempio. Le correzioni di Franzen, romanzo che volevo leggere da anni e che macchiava la mia passione per la letteratura statunitense, diventa un’altra eccezione. Franzen ha riempito tante mie giornate di fiumi di parole in piena che mi hanno raccontato il male della quotidianità, che in una coppia può fare più danni di un tradimento. Se si ama una persona vuol dire che si ha accettato il compromesso di condividere le proprie quotidianità; se si rompe quel compromesso, si rompe tutto. Quelle parole mi hanno raccontato la storia di un padre che si ricorda della sua infelicità ogni volta che gli parla la moglie. Moglie e madre che riempe ogni silenzio con conversazioni inutili che innescano, appunto, l’infelicità del marito resa ancora più triste dal morbo di parkinson e demenza senile. Mi hanno raccontato la storia di tre figli, di cui qui cito solo quello “perdente” che deve giustificare ogni sua scelta sbagliata perché ha fratello e sorella perfetti agli occhi uno del padre e l’altro della madre.
Le azioni sono pilotate da pensieri e aneddoti passati che s’incrociano con il presente, così che la narrazione riesce a essere lineare ma è allo stesso tempo arricchita da digressioni che provengono dalle coscienze e i ricordi dei personaggi. Personaggi che vivono cercando di correggere di tutto: le regole del patriarcato, i piccoli errori che possono portare a un fallimento, comportamenti non idonei all’educazione ricevuta in famiglia. Quelle correzioni che tutti vorremmo fare almeno una volta nella vita ma che invece di cambiarci ci portano ad altri errori, perché in fondo l’essere umano è nato per sbagliare. Si potrebbe anche pensare che quelle correzioni, o tentativi di correzioni, siano in realtà inutili, perché Sliding Doors è finzione, perché il percorso scelto per la propria vita nasce dentro di noi, si radica nelle nostre esistenze e a volte è immutabile. Le correzioni di Franzen ci fanno solo sentire liberi di poter correggere, ci ingannano, ma ci lasciano sperare e la speranza, in fondo, aiuta a vivere meglio.
In queste pagine ho ritrovato anche un’ironia intelligente che, insieme alla narrazione frammentata, mi hanno ricordato autori statunitensi che apprezzo come Chabon, Auslander e Coupland (quest’ultimo canadese ma con un background arricchito dalla letteratura dei suoi vicini). Quindi Franzen è parte di quella letteratura postmoderna americana che tanto mi piace. I dialoghi sono impeccabili, l’autore riesce a creare conversazioni caotiche tra i vari membri della famiglia protagonista del romanzo, che a volte parlano persino contemporaneamente senza confondere. Le correzioni è un libro bellissimo che già sentivo mio prima di leggerlo, uno di quei romanzi in cui le aspettative alte vengono soddisfatte.
Questo l’ho scritto usando appunti che ho preso fino al 60% dell’ebook che ho letto. Poi è arrivato quel rimanente 40% pieno di problemi: all’improvviso ho iniziato a trovare parti lunghe e tediose che non apportavano nulla alla vicenda (la storia della Lituania sarà pure interessante, ma avrei potuto leggerla su Wikipedia), personaggi che compaiono all’improvviso senza il carisma dei protagonisti e che occupano la storia senza profondità, dialoghi e concetti già letti e riletti nelle prime 450 pagine. Io a Franzen gli avrei fatto correggere (o eliminare) quel 40%. Ma io non sono nessuno, o meglio sono solo un umile lettore che racconta anche le sue frustrazioni, e che ha visto questo potenziale capolavoro scivolare dalle 5 alle 3 stelle in circa 200 pagine. Peccato.


Talvolta, allungando il brodo, la minestra diventa sciarpa…
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si! Che tristezza
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Seeee, vabbè 🤣 volevo scrivere sciapa, ma il correttore non approva certe parole
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Comunque anche la sciarpa era troppo lunga 😅
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🤣
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L’ho letto tanti anni fa e non ricordo cedimenti o parti superflue, lo considero un libro bellissimo, forse il migliore di Franzen
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