I migliori 7 libri del 2024

Nella scelta dei migliori 7 libri segnalati su “Mia Nonna Fuma” di questo fortunato 2024 ricco di letture bellissime, ho dovuto lasciare fuori vari grandi romanzi che consiglio comunque: Extremely Loud & Incredibly Close di Jonathan Safran Foer, La hija unica di Guadalupe Nettel, L’Arminuta di Donatella di Pietrantonio, Centomilioni di Marta Cai, L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito e Una particolare forma di anestesia chiamata morte di Matteo Galiazzo.

E quali sono state le vostre migliori letture del 2024?

Vado subito al dunque: questo libro è pura follia. L’autore scrive una collezione di racconti e riflessioni prese da un diario che compongono una storia frammentata nel tempo, e riesce a nascondere il genere del romanzo. Anzi il genere se lo può scegliere direttamente il lettore a seconda del suo stato d’animo. Dopo il fallimento di Tostonazo (forse e per fortuna non tradotto in italiano), ho fatto la pace con Blackie Books. Agnes è uno di quei libri che vorresti raccontare alla prima faccia amica che ti ritrovi davanti subito dopo averlo letto. Consigliato.
JCO trasmette l’orrore del nazismo senza essere patetica, parla dell’immigrazione verso il sogno americano che diventa un incubo, tratta la violenza sulle donne -quella più scioccante. Poi dà l’illusione di una svolta romantica degna di un cartone Disney, con tanto di musica classica di sottofondo, smontata da una corrispondenza epistolare che spezza il cuore.
Tutto in un libro lunghissimo che non annoia mai e che non vorresti mai finire per l’eleganza con cui è scritto. Chapeau.
Mi piacciono le storie frammentate nel tempo, che non seguono una narrazione lineare ma costruite con ricordi e richiami di passato e futuro dei protagonisti. Mo Yan racconta la storia frammentata dell’invasione giapponese in Cina, sfidando la concentrazione del lettore con continui flashback che non rompono mai l’armonia della narrazione.
Yan vi aggiunge odori nauseabondi di sangue e terre bruciate, cani strateghi a caccia di carne umana, il male più bieco accecato da una rabbia incomprensibile che non risparmia neppure i bambini, torture che di solito odio ma che non si possono odiare in quest’opera immensa, una saga familiare non convenzionale. Capolavoro.
Shuggie vive con la madre alcolizzata, ha il padre stronzo, i suoi fratelli scappano via e lo lasciano solo a pulire le ferite di una donna che aspetta solo di morire. Shuggie ci mostra la Glasgow cancellata dalle guide turistiche, quella della droga e dell’alcol, dell’infelicità di famiglie disperate, la Glasgow degli anni 80 dimenticata dalla Thatcher, con la sua rabbia operaia, la miseria e i pregiudizi.
Shuggie è amore incondizionato e tenerezza, il simbolo di quegli anni e quelle terre che non si lascia sopraffare dai bulli, la fame e le ingiustizie. Bellissimo.
Dopo aver letto Dissipatio H.G. ho fatto un po’ di conti: da almeno 25 anni leggo una media di 40 libri all’anno che in totale fanno più o meno 1000 libri. Dopo circa 1000 libri credo sia normale pensare di aver letto di tutto e che diventa difficile riuscire a stupirsi ancora.
Ma poi arrivano bombe come Dissipatio H.G. che negli anni 70 ti spara una delle migliori distopie mai lette, che sembra ideata da Svevo in collaborazione con Berto con la supervisione di Dostoevskij.
Poi scopri pure che il libro di Morselli è una sorta di testamento scritto prima del suo suicidio avvenuto quando ancora non gli faceva caso nessuno. La morale del post è molto semplice: se pensate di aver letto di tutto, vi sbagliate.
Questa è la storia di due fratelli che divengono inquietanti per sopravvivere alla miseria, che s’incrociano con altri personaggi altrettanto inquietanti e misteriosi, che all’improvviso si separano, poi si cercano e, forse, si ritrovano in un mondo al limite del surrealismo. Mondo descritto dalla penna degli stessi fratelli che si alterna alle parole dell’autrice, creando una narrazione enigmatica ma allo stesso tempo lucida.
Leggendo la trilogia di Agota ho sofferto, ho sorriso, mi sono confuso e fermato parecchie volte per assimilare passi ambigui, ma di un’ambiguità ricercata. Sullo sfondo, un pezzo del 900 dell’Europa dell’est.
Il libro dell’anno sul blog “Mia Nonna Fuma” è il bellissimo Ferrovie del Messico di Gian Marco Griffi di cui ho scritto una recensione accurata qui

4 commenti

  1. Bella classifica, ho letto sia i primi tre che Sorgo rosso e sono tutti grandi libri. Nessuno di questi l’ho letto nel 2024. A me riesce sempre difficile decidere quali sono le mie migliori letture dell’anno, però prossimamente scriverò un post in cui ne commenterò qualcuna…

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