Dove mi trovo – Recensione

…Non ritorno mai nello stesso posto, preferisco non creare legami, dipendenze … mi sento estranea alla mia famiglia di origine, e alla mia giovinezza. Una distanza tanto voluta quanto sconfortante…
Autore: Jhumpa Lahiri
Anno: 2021
Pagine: 176
Casa Editrice: Guanda
Disponibilità: Versione cartacea e digitale
Dove acquistarlo: Amazon

Ancora una volta sono caduto nella trappola del romanzo a sfondo autobiografico. Un amore ormai tossico, fatto di alti (pochi), bassi (tanti) e molte delusioni letterarie. Memore di romanzi autobiografici del calibro di Panino al prosciutto di Bukowski, ci ricasco ogni volta che qualcuno mi consiglia un romanzo del genere, anche stavolta la colpa ricade sul mio gruppo di lettura, che oggi maledico più degli additivi nei cibi ultra-processati. Va detto: per uno scrittore, riuscire a rendere interessante un racconto breve non è facile. Più il testo è corto, più diventa difficile catturare l’attenzione del lettore. E Dove mi trovo non fa eccezione: è una raccolta di riflessioni, aneddoti, lampi di vita interiore che la protagonista ci serve con tono confidenziale come se stesse parlando a un amico. Capitoli brevi, a volte fulminei. Alcuni davvero ben riusciti, lo ammetto: l’episodio toccante sulla morte del padre è dolce, malinconico, quasi trattenuto, e c’è un passaggio surrealista durante un agosto afoso che vale la pena leggere.

Ma poi, sinceramente, niente più. Ho finito il libro proprio grazie alla brevità dei capitoli; alcuni li leggi nel tempo che si impiega a bere uno shot. Perché dopo lo struggente racconto sulla perdita del padre e qualche sprazzo di surrealismo estivo, l’autrice decide di raccontarci la sua quotidianità circondata da gente normale. Vado dall’estetista, faccio la spesa, incontro quello stronzo del mio ex, mangio un panino e guardo la televisione. Il flusso esistenziale appena costruito forse aveva bisogno di una parentesi di vita normale, apprezzata da centinaia di lettori, ma non da me. E forse l’autrice voleva proprio questo: ricordarci che nella vita si passa dal sublime al banale con una naturalezza disarmante. A peggiorare il tutto c’è lo stile. Semplice, sobrio, essenziale, tante frasi brevi, piatte, che a volte sembrano appunti più che letteratura. Deludente. Peccato.

7 commenti

  1. Lory

    Grazie 👍

    Sto leggendo il libro di Sigrid Nunez ‘The friend L’amico fedele ‘ e pur non avendolo ancora terminato mi sento di consigliarte/lo. Da questo libro è stato tratto il film uscito recentemente e che non ho visto con Naomi Watts e Bill Murray.

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