7 libri di autori cileni

Ultimamente sto leggendo molti autori cileni, un Paese che mi affascina da anni. La mia passione nacque quando mi trasferii a Barcellona e conobbi un amico cileno, oggi uno dei miei più cari amici. Attraverso di lui scoprii il Cile: mi colpì la sua storia e mi innamorai della sua letteratura. Ho avuto anche la fortuna di visitarlo, compresa la remota Isola di Pasqua, un’esperienza davvero indescrivibile.

Mi piacerebbe presto scrivere un mini saggio per raccontare il Cile secondo la mia esperienza, ci sto pensando da tempo. Per ora, mi limito a segnalare sette libri di autori cileni di cui tre opere di Isabel Allende: cinque provengono da miei vecchi post in cui suggerivo letture di autori di varie nazionalità, mentre due sono inediti.

Ci sono autori che non leggo spesso, ma che riescono sempre a stimolare la mia curiosità quando mi capita di sfogliare una loro quarta di copertina. Isabel Allende è uno di questi: una sorta di garanzia che, finora, non mi ha mai entusiasmato fino in fondo, ma nemmeno deluso.
Il suo stile è sempre scorrevole e riesce a tenermi agganciato alla storia. Con lei c’è sempre qualcosa da imparare: frammenti di storia cilena, bande di narcotrafficanti, l’emigrazione verso gli Stati Uniti… Anche in questo caso (Oltre l’inverno nell’edizione italiana) troviamo un mix interessante di elementi sullo sfondo di un delitto scomodo, da risolvere in un viaggio on the road che coinvolge tre personaggi molto diversi tra loro. Consigliato.
Un gruppo di nerd con qualche problema d’integrazione si ritrova per dare vita a un mix di cose fighe, tra una partita a carte e battute che capiscono solo loro. Tipo la bomba atomica, quella a idrogeno e l’IA che straccia al gioco Go un coreano ancora più nerd di quelli del gruppo, in una sfida tra uomo e macchina che magari James Cameron ha sognato prima di girare Terminator.
Questo libro, che sembra il primo capitolo di una saga distopica, è in realtà un mosaico di fatti realmente accaduti, idealmente assemblato dal buon Benjamin per raccontarci un pezzo di storia in modo alternativo. Consigliato.
Il tema principale dei libri di Bolaño è il viaggio, fisico e spirituale, sempre presente nei suoi scritti. I viaggi dei suoi libri sono stati ispirati sempre dai suoi viaggi reali, che l’hanno portato dal Cile al Messico, passando per l’Europa, dove ha vissuto in Spagna e visitato parecchie volte l’Italia. Il viaggio ha vari obiettivi nelle sue opere. Si parte alla scoperta della letteratura, come in due dei cinque libri che compongono 2666, “La parte di Arcimboldi” e “La parte dei Critici”. Bolaño è stato anche autore di romanzi thriller, come “La parte dei delitti”, un altro dei libri che compongono 2666. “La parte dell’Amalfitano” parla invece delle ossessioni di un filosofo mentalmente instabile, mentre “La parte di Fate” tratta di questioni afro-americane e di sport. 2666 è quindi un concentrato di viaggi, arte, follia, delitti, sport, vita.
Lungo petalo di mare racconta la guerra civile spagnola, l’esilio dei “rossi” in Cile, il colpo di stato di Pinochet, la caduta di Salvador Allende e la poesia di Neruda. La potenza narrativa di Isabel Allende è prodigiosa, l’autrice riesce a raccontare con una dolcezza unica persino scorci di Storia toccanti.
Ti aiuta a capire un dramma -come quello vissuto in Cile- con una prosa elegiaca. Questo libro si colloca prepotentemente tra quelli che consiglio per scoprire la Storia attraverso la narrativa.
Il realismo magico è un genere letterario che si è diffuso prima in sudamerica e poi in altre parti del mondo, e ha regalato parecchie opere di successo a livello internazionale. Io non lo apprezzo particolarmente, ma tra tutti i libri di questo genere ne ho amato uno: ‘La casa degli spiriti’ di Isabel Allende.
È la storia di una famiglia cilena raccontata da tre donne di tre diverse generazioni, Clara, Blanca e Alba. Le componenti magiche accompagnano il realismo della situazione del Paese e della famiglia Allende. Un mondo affascinante che narra la storia di un Paese che ha tanto da dire.
L’on the road latinoamericano di un autore che raccontava spesso di viaggi e poesia nei suoi libri. ‘I detective selvaggi’ è il libro che mi ha fatto scoprire Bolaño e secondo me quello che meglio rappresenta il suo mondo letterario.
Di Bolaño ho scritto e detto tanto, v’invito a leggere il mio post che gli ho dedicato se volete scoprire altro della sua carriera letteraria finita troppo presto.
Zambra racconta un pezzo della sua vita resa felice dalla presenza del figlio. Parla al figlio e al lettore, parla di suo padre, dell’incontro con la madre di suo figlio, del Messico e del Cile, di arte, letteratura e calcio (io odio quando mi parlano di calcio in modo ossessivo).
Questi racconti infantili potrebbero risultare tediosi se narrati senza intelligenza, perché sono semplicemente aneddoti di una biografia. Ma Zambra è intelligente, è una penna piacevole che sa intrattenere e toccare la sensibilità del lettore, persino quando parla di calcio in modo ossessivo.

8 commenti

  1. Da qualche anno ho iniziato, prima di andare in vacanza in un paese straniero, a leggere alcuni suoi autori. Visto che le vacanze durano sempre troppo poco, è un ottimo metodo per entrare un po’ di più nella cultura del luogo.

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  2. Ciao Alessandro, bel post. Mi sono scritto i tuoi suggerimenti. Vedo che 2666 di Bolano è da leggere insieme a Detective selvaggi. Ho letto in gennaio: Puttane assassine, che ho trovato fantastico. La Allende mi mette timore. Labatut, dopo quella celentanata grillina di quando abbiamo smesso di capire il mondo, lo reputo un emerito idiota. Non saprei se dargli una seconda chance. Tantissimi anni fa, lessi: Quando Teresa di arrabbio’ con Dio, del cileno Jodorowsky. Era prima che decidesse di darsi arie da santone, dopo la sua fase da regista alternativo (di gran lunga migliore del santone). Mi piacque.

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    • Ciao Fritz, grazie!

      Bolano per me merita, ma ha scritto tanta roba per me troppo alternativa che ho fatto fatica a seguire, ma sicuramente 2666, Dective selvaggi e i racconti valgono la pena. La Allende mi sembra una sorta di Stephen King di genere diverso che scrive centinaia di libri di cui piú della metá rischiano di essere scarsi, ma i tre libri che ho segnalato, che sono anche gli unici che ho letto, mi sono piaciuti molto, soprattutto La casa degli spiriti. Maniac é strano, uno strano piacevole che mi ha intrattenuta, ma non conosco altro di suo e quello che scrivi mi scoraggia a rileggerlo 🙂 Ho da tempo Jodorowsky in lista da leggere, ho la sensazione che sia poco politicamente corretto, ma magari mi sbaglio, comunque lo leggeró sicuro. Ti faró sapere. Buona giornata!

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      • Non sapevo della vena grafomane della Allende. In effetti ha scritto una valanga. La casa degli spiriti lo comprai 12 anni fa, è ora di leggerlo a questo punto, mi sono segnato anche gli altri. Jodorowsky non saprei se definirlo politicamente scorretto. Lo lessi (Teresa e la danza della realtà) nei primissimi anni 2000, quando i social non ci avevano polarizzati troppo e i rigurgiti woke erano (e per converso quelli populistici), almeno in Italia, di là da venire. teresa è un romanzo appartenente al realismo magico (seppur venato delle idee misticheggianti di Jodo), La danza è la sua autobiografia, la storia di un uomo bizzarro quale è stato. Probabile che oggi, con le sensibilità attuali, possa essere giudicato politicamente scorretto, urterà sicuramente gli standard di qualcuno. Oramai siamo tutti da rieducare, chi più, chi meno. PS: i cileni, sono i sudamericani, che una volta in Spagna, dopo massimo 1 anno, per esperienza, sono i meno riconoscibili come latino-americani. La cosa mi ha sempre incuriosito, non saprei dire perchè.

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