7 libri di autori italiani IV

Oggi segnalo altri sette libri di autori italiani di cui ho parlato sul mio profilo Instagram, @mia_nonna_fuma.

Questa volta troviamo un’autrice che mi ha scioccato con la sua opera; un grande autore che, stranamente, ho scoperto da poco, che mi ha ricordato Bukowski e che purtroppo ci ha lasciati giovanissimo; uno scrittore che apprezzo e ormai presenza costante tra i miei post; un autore ironico di cui consiglio soprattutto il libro di questo post; un classico imprescindibile del nostro 900; il mio autore italiano di romanzi horror preferito; e il provocatore della letteratura italiana per eccellenza.

‘Dei bambini non si sa niente’ racconta una storia che nessuno aveva mai osato narrare. È un romanzo coraggioso, una bomba che l’autrice lancia come se fosse un mazzo di fiori: contenuti molesti vissuti con ingenuità da bambini, e raccontati con una scrittura fluida, elegante e coinvolgente. Consigliato ai lettori che credono, erroneamente, di aver letto di tutto.
‘Altri libertini’ è una raccolta di racconti sovversivi di inizio anni 80. Scritto con un linguaggio crudo, violento e a tratti osceno, che a me ha ricordato i migliori Charles Bukowski e Pedro Juan Gutiérrez, ha diviso la critica e il pubblico tra chi ha osannato Tondelli e chi lo ha condannato e addirittura provato a censurarlo.
È per me un libro unico, che racchiude sei racconti scritti in modo geniale che si richiamano tra di loro, con elementi musicali e riferimenti cinematografici, che narrano con rabbia storie di reietti eroi. Tondelli è stato un grande autore da scoprire, unico appunto come Bukowski e Gutiérrez, peccato sia morto così giovane.
Il senso dell’elefante che da il titolo al romanzo rappresenta la devozione al figlio, un sentimento di protezione da quietare a tutti i costi. Ci sono vari genitori nell’opera di Missiroli, e tutti in qualche modo sperimentano il senso dell’elefante che li guida e incoraggia, persino quando l’impotenza attanaglia le loro esistenze.
È una storia di vite melanconiche all’apparenza solitarie ma che si cercano e s’incrociano, raccontata con una prosa fluida che conduce il lettore verso un finale che spiazza, stupisce e lascia una profonda malinconia. Consigliato.
In questo libro Benni racconta i bar italiani di provincia degli 70 e 80 con la sua satira pungente. Ogni capitolo narra una realtà dei nostri bar, dalla pasta alla crema che nessuno mangia, parte integrante della decorazione -che ha addirittura un nome-, agli immancabili flipper e telefono a gettoni, passando per i commenti patetici sulla nazionale italiana.
È un romanzo breve divenuto un classico umoristico della letteratura italiana, per me il migliore di Benni.
Il barone di Calvino, ribelle indomabile che vive sugli alberi, fa sorridere e commuove, ed è per me uno dei personaggi più enigmatici della letteratura italiana.
La voce narrante, il fratello del barone, racconta la storia usando ricordi, conversazioni con il fratello e dichiarazioni di passanti che osservavano il barone, creando anche un’aura fantastica. È un’opera che consiglio sempre a chi non conosce il grande Calvino.
‘Apocalisse’, insieme a ‘Dellamorte Dellamore’, è il romanzo di Sclavi che più si avvicina alle atmosfere di Dylan Dog in bilico tra terrore e malinconia.
Racconta una storia che può sembrare banale per il titolo, ma che mi ha mantenuto attaccato al libro dalla prima all’ultima pagina per come racconta una rilassante vacanza vissuta da una giovane coppia che si trasforma a poco a poco in una terrificante apocalisse. Consigliato agli amanti nostalgici dei vecchi Dylan Dog.
Quando leggo Siti una sensazione strana, un misto di tristezza e rabbia, mi pervade. È un grande comunicatore, scrive con coraggio e una padronanza della lingua italiana esemplare, è un provocatore abile che mi fa incazzare. Di questo libro non riassumo la storia, non è importante, io toglierei addirittura la sua descrizione dalla quarta di copertina. Siti è uno scrittore che non ti vuole lasciare indifferente, con me ce la fa, leggetelo soprattutto voi che dite che in Italia nella letteratura non si osa come negli Stati Uniti.
I contenuti dei suoi romanzi sono complessi, se si raccontano in modo oggettivo si rischia di passare per uno strano da evitare, invece Siti lo fa con spontaneità. Io adesso mi prendo una pausa dai suoi libri, ma un giorno li riprenderò, perché in fondo mi piace incazzarmi leggendolo.
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