I migliori libri letti e segnalati nel 2023

Nella scelta dei migliori 7 libri segnalati su ‘Mia Nonna Fuma’ ho deciso di non considerare due grandi classici amati sicuramente dalla maggior parte della gente che li ha letti: Il maestro e Margherita e Se una notte d’inverno un viaggiatore. Inoltre, per poter mantenere la classifica di 7 libri, purtroppo ho dovuto lasciare fuori altri tre grandi romanzi che consiglio: The road di Cormac McCarthy, Sembrava bellezza di Teresa Ciabatti e Rimini del grande Pier Vittorio Tondelli.

La mia recensione completa a Caos Calmo di Sandro Veronesi si può leggere qui.
Philip Roth racconta i tormenti della borghesia statunitense anche durante un’epidemia di poliomielite che devasta il suo New Jersey degli anni 40. E li racconta maledettamente bene, ogni 20/30 pagine ti arriva un pugno allo stomaco che non ti aspetti.
Philip è cinico e spietato, non salva nessuno, ognuno dei suoi personaggi ti lascia il segno, si posiziona in un angolino del tuo cervello e se ne sta lì angosciandoti fino a quando non inizi la lettura di un altro libro. Nemesi non è considerata una delle sue opere migliori e non ne comprendo il motivo. Il professore di educazione fisica Cantor che vive la malattia dei suoi alunni mi ha angosciato più dello svedese di Pastorale Americana.
Si può parlare di Brexit, Covid e immigrazione senza essere patetici e innervosire. Ali Smith lo fa anche nella sua Estate, bellissima e surreale, raccontata da personaggi strani che s’incrociano e s’innamorano, si lasciano ed emozionano.
Non è facile seguire l’estate di Ali perché viene narrata attraverso pensieri, ricordi e dialoghi frammentati nel tempo che bisogna ricomporre con pazienza per apprezzare la storia. Difatti solo i lettori pazienti possono amare la sua prosa. Io comunque non sono un lettore paziente, ma riesco ad amare lo stesso le opere di Ali Smith, autrice enigmatica e abile come pochi.
Per tutta la lettura del romanzo ho pensato: ma che motivo c’era di creare una realtà marcescente, dai toni quasi distopici, per parlare dei temi trattati in questo libro?
Temi accattivanti raccontati con una lucidità e un magnetismo invidiabili: amicizia, amori impossibili, famiglie disfunzionali, droga, avventura. Temi raccontati in un modo che mi ha appassionato e mi ha lasciato emotivamente spossato alla fine del libro, soprattutto per le vicissitudini della famiglia disfunzionale. Alcuni componenti sono così biechi da non avere bisogno di uno sfondo squallido per destare angoscia e repulsione.
Sono arrivato alla conclusione che se hai una storia interessante e la sai raccontare con gli occhi di personaggi magnetici, l’ambientazione può essere anche superflua, la storia la puoi ambientare in una realtà marcescente, distopica o in una foresta incantata. Forse.
Se sognate di andare negli Stati Uniti, tra un episodio e l’altro di Friends leggete un libro di Joyce Carol Oates. Vedrete quel sogno sgretolarsi, capirete che gli Stati Uniti non sono solo Central Perk, ma anche la piccola provincia dominata da bigottismo, armi e disperazione. L’ho detto varie volte come JCO distrugge il sogno americano di tanti, oggi aggiungo che nel suo Uccellino del paradiso, quella distruzione la conferma in un’opera egregia.
È il suo miglior romanzo letto finora, almeno per me, e io di JCO avevo già letto tanto, circa un terzo della sua opera monumentale. È la storia di due famiglie legate da un orrendo omicidio, famiglie senza pace e amore, sole e perseguitate da bullismo e dai pettegolezzi più biechi. Da leggere.
Se amate Lou Reed e volete vivere un pezzo di Spagna degli anni 70 e 80, questo libro fa per voi. Manuel Vilas idolatra Lou Reed, lo ringrazia e lo rimprovera per quegli inni alla droga troppo esaltanti visto che sono pochi quelli che sopravvivono all’eroina e superano i 70 anni. Lo rimprovera per il suo carattere scontroso con gli amici e i suoi fan. Fan come lo stesso Manuel Vilas, che l’ha seguito in giro per la Spagna e ha raccolto pensieri e avventure per costruire questo libro. Un’opera a metà strada tra saggio musicale e autobiografia on the road.
Manuel Vilas fa addirittura conversare Lou Reed con la sua Spagna. Usa quelle conversazioni per raccontare la sua terra e come Lou, la Voce, l’ha vissuta e amata. Lou Reed era Spagolo è anche un’omaggio ai Velvet Underground e Andy Warhol, David Bowie, New York, Madrid, Barcellona, al resto della Spagna e alla sua storia, è una critica lucida alla dittatura e alla censura, ed è anche un bellissimo libro di formazione.
La storia di una bambina presa in giro dai bulli di turno per avere voce e atteggiamenti da vecchia, è una di quelle premesse che mette da subito il libro in bilico tra idea geniale ben sviluppata e idea geniale senza un plot degno che la supporti. Secondo la mia esperienza di lettore compulsivo, la maggior parte dei romanzi con una bella idea alla base si fermano a quella base, senza una struttura solida fatta perlomeno da una storia convincente. Ma per fortuna non è il caso di Vocedavecchia.
La ragazzina dalle movenze vintage di questo romanzo difatti è un personaggio così bello e potente da non avere neppure bisogno del plot. Vi consiglio di godere delle sue riflessioni su tutto ciò che circonda una ragazzina di 9 anni, delle descrizioni delle sue paure e curiosità, di come affronta i bulli e la solitudine. Vi regalerà tanto, sorrisi, brividi, ricordi della vostra infanzia, anche quelli di brutte esperienze che non augurereste ai vostri figli ma che tutto sommato aiutano a vivere con più coraggio. Bella realtà Blackie Books, non mi delude quasi mai, e adesso la posso consigliare anche ai lettori italiani che non leggono in spagnolo.

9 commenti

  1. Lory

    Davvero una bella e ristretta lista, mi ero già segnata Caos calmo e il tuo primo titolo, aggiungo anche la Oates di cui ho già letto qualcosa e Nemesis già lo avevo in lista. Lista chilometrica, ahimè o per fortuna…

    I miei magnifici 7

    1. Traversata notturna di Andrea Canobbio
    in una Torino (che amo), un figlio ricostruisce la storia della sua famiglia cercando di ritrovare quel padre che non ha mai capito.
    Anche il libro è una Traversata di 500 pagine straordinarie. Autobiografico.

    2. V13 di Emmanuel Carrère
    Venerdì 13 e la notte del Bataclan, la ricostruzione attraverso un lunghissimo processo. Un racconto che ti stringe il cuore, mi sono dovuta fermare più di una volta.
    Tra l’altro proprio a Torino a novembre ho visto Riabbracciare Parigi al cinema ed è stato un po’ un chiudere il cerchio. Anche in questo film si parla di quella notte.

    3. Tutta la luce che non vediamo di Anthony Doerr
    Premio Pulitzer ne hanno fatto anche una serie in 4 puntate credo su Netflix.

    4. Piccole cose da nulla di Claire Keegan
    Irlanda, le Magdalene. In meno di 90 pagine la tenerezza, la memoria.

    5. L’arte di legare le persone di Paolo Milone
    La malattia mentale, uno psichiatria, un racconto che è esperienza frasi e riflessioni, passaggi che sono poesia.

    6. Vi avverto che vivo per l’ultima volta – Noi e Anna Achmatova di Paolo Nori
    Ieri e oggi. Poesia, potere, digressioni di uno scrittore che ha studiato in Russia e ce la racconta.

    7. Gli ultimi giorni di luce di Billie Scott di Zoe Thorogood
    Un graphic novel davvero ben scritto e ben illustrato.

    Anch’io ho lasciato fuori un classico che avrei messo al primo posto L’amico ritrovato di Fred Uhlman

    Ciao, buon Anno e buone letture!

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