Sulle spallette alle nove – Recensione

… La gente arriva e parte spesso, non ci si deve affezionare troppo, come per i bambini piccoli nel Medioevo che fino a tre anni non gli davano neanche un nome, tanto quasi sempre morivano prima… siamo morti anche noi, amici miei, vi ho lasciato morire di silenzi, di solitudine, di libertà, di distanza …
basta smetto Autore: AA VV
Pagine: 286
Anno: 2014
Casa Editrice: MdS Editore
ISBN: 9788898942077
Disponibilità: Libro Cartaceo
Dove acquistarlo: MdS Editore

Questo libro mi ha incuriosito perché avevo già letto qualcosa di uno degli autori e perché ho trovato la pagina facebook dedicata al libro arricchita da aneddoti sulla storia, frasi, foto e disegni che hanno alimentato positivamente la mia curiosità. Il libro inizia più o meno così: “È un’idea talmente folle che ci piacerebbe provare a realizzarla” e direi che hanno fatto bene, mi sentirei quasi di ringraziarli per i motivi che leggerete nel seguito di questa recensione.

Otto autori diversi nello stile ma tutti dall’ironia impeccabile raccontano l’incontro di un gruppo di amici dopo 10 anni di silenzio. Si ritrovano tutti da posti diversi e da situazioni diverse, chi si è appena risvegliato da un coma in cui ci era caduto per un peculiare motivo, chi arriva da un programma televisivo dove aveva sfondato facendo il tronista, che si porta con se i suoi amici immaginari e altri ancora dal curioso passato ma tutti accomunati da segreti non detti agli amici, rancori e amori nascosti. La bellezza del libro e la bravura degli autori dal mio punto di vista consiste nel fatto che questo libro ti fa sentire per tutta la lettura come quando ti ritrovi con i tuoi compagni di liceo dopo 10 anni, quando li vedi all’inizio come estranei ma poi a poco a poco inizi a sentirti nostalgico, inizi a ricordare tutto quello che non sei riuscito a dire, inizi a sentirti grande e di avere perso delle occasioni.

Curioso l’approccio del libro con gli animali che propone un gambero domestico portato in giro nella borsa, un curioso allevamento d’animali dove non si producono carni, latte e uova ma si allevano peculiari animali domestici come il gambero. Bello il cambio di stile tra un autore e l’altro, bella la descrizione della vita di ogni singolo personaggio che fa incuriosire il lettore sul misterioso incontro sulle spallette, e cosa che mi ha particolarmente colpito, bella l’estetica del libro che presenta immagini che raffigurano alcuni luoghi descritti nella storia, come nei libri di Jules Verne solo che al posto del nucleo terrestre e di sommergibili attaccati da polipi giganti le immagini rappresentano un’affascinante Pisa, che poi io a Pisa non ci sono neppure stato, ma quelle descrizioni mi hanno fatto venire voglia di farmi finalmente un giro.

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