Ormai si conosce l’esistenza delle tante case editrici a pagamento, quelle che richiedono contributi agli autori sotto forma di onerosi acquisti di X copie che variano da 100 a 500 dal “modico” valore di 2000/3000 euro o che chiedono direttamente i 2000/3000 euro risparmiando addirittura il processo di stampa. Ne avevo precedentemente parlato in un mio precedente post che potete trovare qui. Fanno praticamente pagare tutte le spese di stampa all’autore, ci guadagnano qualcosa, fanno finta di promuovere e distribuire il libro per i primi mesi, e poi abbandonano definitivamente autore, libro e sogni di gloria. Tutto questo è legale. Normalmente queste case editrici oltre a essere poco chiare e oneste, sono anche squallide perché hanno siti web che fanno rimpiangere l’HTML del secolo scorso e vendono libri solo nelle librerie di amici e parenti. Anzi, normalmente fino a poco tempo fa.
Infatti, ho notato che ultimamente alle case editrici squallide se ne sono aggiunte anche meno squallide e anche abbastanza note. Mi hanno fatto la proposta indecente anche case editrici apparentemente corrette da cui mi aspettavo al massimo il solito “ci dispiace ma il suo romanzo non rientra nella nostra linea editoriale”. Qui cito come esempi la Giovane Holden Edizioni e la Italic Pequod. La prima organizza persino un concorso dedicato a Charles Bukowski e propongono un contratto, ovviamente con oneroso contributo, ai finalisti. Hanno anche un gruppo chiuso su Facebook dove è praticamente impossibile esprimere un parere sul loro operato.
Le case editrici a pagamento sono ovunque, gentili, generose con i loro complimenti a qualsiasi opera di autori emergenti, e iniziano a contattarli, o meglio perseguitarli, anche di propria spontanea volontà. L’unico modo per difendersi da questa persecuzione è evitare di cascarci. Consiglio ancora il forum Writer’s Dream per chiunque fosse interessato, dove si possono trovare elenchi di ogni tipo di casa editrice con relative esperienze degli autori.
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[…] qualche consiglio utile basato sulla mia esperienza. Qui ho presentato vari tipi di case editrici, qui ho dato spazio a quelle a pagamento, e qui infine ho parlato dell’importanza […]
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