Al di là della cornice – Recensione

… I miei occhi continuarono a sfiorare la bambina dai capelli neri che mi guardava da lassù, cercando di perforare la cortina di tenebre che l’avvolgeva, finché, fattisi pesanti, non mi annegarono in un sonno nero, trascinandomi nell’oblio senza che potessi opporre alcuna resistenza …
campo-di-concentramento-senza-lacrime Autore: Giovanna Evangelista
Pagine: 76
Anno: 2016
Casa Editrice: Panesi Edizioni
ISBN: 8899289425
Disponibilità: Versione E-book e Libro Cartaceo
Dove acquistarlo: Amazon

All’inizio della lettura del libro ho avuto la sensazione di ritrovarmi di fronte a un cliché di tipici film o libri dell’orrore contenente alcune di quelle componenti di cui si farebbe volentieri a meno, come la tipica bionda ossigenata che corre impaurita e lentamente come se volesse farsi uccidere apposta dal mostro o assassino di turno in un film americano da mezza stella. Il quasi cliché che stavo per ritrovarmi con questo libro, invece, include al posto della tipica bionda una coppia di giovani professionisti che si trasferiscono nella loro casa dei sogni, e che presto scopriranno essere infestata, forse, dallo spirito di una ragazzina. Parlo di quasi cliché solo percepito all’inizio, perché in realtà dietro questo breve libro si nasconde molto di più.

Quello che si nasconde dietro lo spirito della ragazzina si scopre a poco a poco, e viene raccontato dai due protagonisti, i sopracitati giovani, di origini napoletane lui e calabresi lei, conosciutisi a Roma durante i loro studi universitari. L’orrore che si nasconde dietro lo spirito della ragazzina emerge lentamente dalle loro esistenze vissute nella loro casa dei sogni. Vite normali, tipiche di studenti provenienti dal sud d’Italia, dalle condizioni professionali precarie come tanti altri giovani italiani. Vite improvvisamente tormentate da un incubo che andrà ben oltre lo spirito della ragazzina, in una storia ben raccontata dalla sua autrice. Storia che mi ha ricordato per la sua trama un po’ Shining, un po’ The Conjuring, ma dalla lunghezza di un fumetto. È stato come leggere un Dylan Dog, ma uno di quelli buoni, uno di quelli letti tra la fine degli anni 80 e gli inizi dei 90, uno di quelli che fa paura realmente. Storia che va letta da soli e possibilmente al buio, perché chi ama l’horror in fondo vuole sentirla la paura. È un libro che ho apprezzato e che mi ha stupito, soprattutto per il finale inquietante che mi ha lasciato un’angoscia addosso per almeno un paio di giorni.

Oltre a ricordarmi Shining and The Conjuring, la storia mi ha ricordato anche i film di M. Night Shyamalan, uno di quelli buoni, uno di quelli dal finale geniale. Io l’ho letto perché mi affascinano i libri horror e quindi lo consiglio agli amanti di questo genere, ma lo consiglio anche a qualsiasi amante della lettura, un po’ come quando consiglio i film di M. Night Shyamalan che anche se etichettati come film horror, possono appassionare un ampio pubblico dai gusti più variati.

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