7 libri di autori italiani II

Oggi segnalo altri sette libri di autori italiani di cui ho parlato sul mio profilo Instagram, @mia_nonna_fuma.

Raccolta di racconti dove ho trovato, a parte le solite intelligenti provocazioni di Elsa Morante, nuove componenti mistiche e di terrore.
È un libro che offre quello che cerco nella lettura, uno stile sperimentale, visionario ed elegante.
In questa raccolta di novelle la malinconia e l’ironia fanno da sfondo, alternandosi o unendosi tra i racconti, ai problemi sociali vissuti dallo stesso personaggio.
Il protagonista è Marcovaldo, manovale buffo e mai banale, che ti resta dentro per la sua sensibilità verso il mondo che lo circonda e che cerca di capire. Marcovaldo racconta la natura, come l’affascina e l’incuriosisce, e come dovremmo rispettarla, sempre.
Giovanni Drogo è un soldato che vive per difendere una fortezza da un nemico che non conosce, in uno scenario onirico.
La fortezza l’affascina riuscendo a intrappolarlo tra le sue mura, rendendolo schiavo del suo ruolo nell’attesa infinita di una guerra indefinita che lo renda eroe.
Giovanni vive quel ruolo per inerzia, pensando sia la chiave del senso della sua vita. Un romanzo bellissimo in cui la guerra viene usata come metafora delle vite che hanno paura di liberarsi dall’apatia.
Non è facile parlare di un prete pedofilo in un romanzo, ma Walter Siti lo fa magistralmente. Tratta un tema complicato in modo neutro, vissuto da un personaggio triste che si odia, che cerca di esistere con quell’orribile consapevolezza.
Questo libro è un pugno allo stomaco, per me un capolavoro della letteratura italiana contemporanea.
Elsa Morante in questo diario racconta i suoi sogni e la relazione tormentata con Moravia con uno stile onirico.
Dolce e nostalgico, ma per me non è un libro imprescindibile dell’autrice romana. lo consiglio solo a chi conosce e ha amato, come me, le sue opere più celebri.
Per qualche misterioso motivo non avevo ancora letto ‘La coscienza di Zeno’. Ne conoscevo la fama, percepivo che era un’opera da leggere, ho tardato ma alla fine il libro mi ha conquistato.
Bello, appassionante, malinconico, racconta il malessere, i vizi, il senso di inferiorità di un uomo che ha solo bisogno di capire di non essere malato.
Pereira è un giornalista solitario, pigro, privo di idee politiche, che vive a Lisbona durante la dittatura salazariana, nutrendosi solo di omelette e limonate. Un giorno, grazie a un giovane amico rivoluzionario, comprende che il regime l’ha convertito in una vittima inconsapevole della censura.
Il romanzo racconta la loro amicizia, bella e commovente, che rivela come un regime dittatoriale riesca ad annullare personalità, diffondere apatia e controllare il popolo con la paura.
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21 commenti

  1. A proposito di autori italiani, di recente mi è capitato per le mani un libro bellissimo: “Verrà il tempo per noi” di Gianni Gardon. L’ho comprato con delle aspettative molto basse (perché gli autori emergenti producono spesso dei romanzi di livello amatoriale), invece ho scoperto un vero e proprio gioiello.

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    • A volte un classico se letto nel momento sbagliato puó causare sensazioni negative, soprattutto da ragazzini. Io un’altra possibilitá gliela darei 🙂
      A me è successo con ‘Gli indifferenti’ di Moravia, l’ho odiato alle superiori. Leggendo peró vari pensieri su profili che seguo, ho deciso di rileggerlo adesso, ho giá l’ebook e sará una delle mie prossime letture.

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  2. Letti quasi tutti. Grandissimo Buzzati ! E dire che la trama gli venne durante le lunghe notti in redazione quando assieme ai colleghi giornalisti si aspettava la notizia e il reportage che gli avrebbe cambiato la vita e che ovviamente non arrivava mai. Per me uno dei libri più belli mai letti è Le Parole fra noi Leggere, di Lalla Romano

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  3. […] Sostiene Pereira è un romanzo che ho adorato, per i suoi contenuti, i personaggi, le atmosfere, lo stile di Tabucchi. Incrocia le storie di Portogallo, Spagna e Italia devastate dalle dittature con amarezza e ironia. Avevo sentito dire un gran bene della trasposizione cinematografica del 1995 diretta da Roberto Faenza. Onestamente, dopo aver amato il libro, le mie aspettative erano alte, tanto, quindi la pellicola mi ha un po’ deluso e non la reputo all’altezza del libro. Ma è comunque un bel film e secondo me vale la pena vederlo perlomeno per una delle ultime apparizioni del grande Marcello Mastroianni e per l’ottima interpretazione di Daniel Auteuil. […]

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