7 momenti letterari su ‘Mia Nonna Fuma’

Vi è mai capitato di leggere qualcosa in un romanzo che abbia rinforzato la vostra passione per la lettura? Un personaggio, un aneddoto o un racconto che vi abbia provocato la pelle d’oca? A me è capitato spesso, chiamo queste esperienze “momenti letterari”, e in questo post ve ne presento 7. 

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Ho parlato spesso de La coscienza di Zeno, l’ho dichiarato da poco come il romanzo del 900 italiano preferito su ‘Mia Nonna Fuma’. Quello che più mi ha colpito dell’opera è il rapporto di Zeno con il fumo, raccontato all’inizio al suo psicologo. L’ho trovato esilarante, strano, tanto, soprattutto per l’epoca in cui è nato il romanzo, scritto in una forma alternativa capace di mettere d’accordo persino i critici più tradizionalisti. Ho sorriso, ne ho sottolineato alcuni pezzi, e ho persino chiamato il mio caro amico che da anni mi consigliava di leggere il romanzo per l’entusiasmo.  

Il primo racconto di Trilogia di New York di Paul Auster, Città di vetro, è stato per me uno dei migliori momenti letterari che abbia mai vissuto. Ho già parlato delle capacità letterarie di Auster e di quello che amo delle sue opere, qui mi limito a dire che è ad oggi il mio racconto preferito, soprattutto per il ruolo che ha il “linguaggio” nella storia e di come condiziona le vite dei personaggi. 

Un altro libro di cui ho parlato spesso è La breve favolosa vita di Oscar Wao di Junot Diaz. Una delle cose che più ho apprezzato del romanzo è l’uso delle note a pié di pagina del suo autore. Sono accurate e utili, a mio parere l’esatto contrario di quelle di Infinite Jest. Per esempio in una Diaz si giustifica, quasi vergognandosi, per aver dovuto raccontare, per rispetto al dovere di cronaca, aneddoti macabri che nessuno vorrebbe mai ascoltare sulla terribile dittatura di Trujillo nella Repubblica Dominicana.

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Ne La Storia di Elsa Morante, i figli della protagonista hanno dei ruoli determinanti nel romanzo in momenti diversi. Useppe, il figlio minore, che “pazzia” insieme al suo cane Bella per le vie di Roma martoriate dagli eventi della seconda guerra mondiale, è uno dei momenti letterari più malinconici che abbia mai vissuto. La parte dell’opera che più ho amato.

Chuck Palahniuk è un autore folle di cui ho ampiamente parlato un paio di anni fa. Una delle sue caratteristiche è la capacità di descrivere eventi estremi, al limite della sopportazione, in modo esilarante. Per esempio, in un racconto della raccolta Cavie è riuscito a strapparmi un sorriso parlando di come un tizio si stimola a dovere la ghiandola prostatica per avere un orgasmo col botto dal finale disgustoso, seppur divertente, che evito di descrivere, ma di cui lascio un’immagine che lo rappresenta qui sotto accanto a Useppe per rendere l’idea.

Hank Chinaski che se ne va a lavorare scomodamente nelle realtà create dal genio di Bukowski, come se avesse sempre il freno a mano abbassato solo a metà, mentre tutti gli altri al suo fianco corrono sempre belli, eleganti, felici e sorridenti è una componente delle opere dell’autore americano che più amo. Il momento più  bello a mio avviso si vive in Post Office.  

Il finale de Dei bambini non si sa niente di Simona Vinci è l’ultimo momento letterario, non per ordine d’importanza, che segnalo in questo post. Non posso aggiungere altro per evitare spoiler. Per il momento consiglio la lettura di questo romanzo controverso di un’autrice per me straordinaria di cui parlerò presto.

E voi? Vorreste segnalare i vostri momenti letterari?

4 commenti

  1. Rispondi in modo laterale parlando di graphic novel e non di letteratura in senso stretto. In questo caso due personaggi eccezionali sono il dottor Manhattan di Watchmen e Morfeo, il protagonista della serie Sandman. Non che nei romanzi classici non ce ne siano ovviamente ma volevo un po’ cambiare…genere!

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  2. Anch’io ho amato molto La Storia… tutta la Morante, in genere. Momenti di lettura memorabili ne ho così tanti che non saprei citarli; mi viene in mente un personaggio secondario di Delitto e castigo, una donna chiamata Katerina Ivanovna, commovente, nella sua età anziana e povertà nera, quando ricorda uno scialletto che indossava da ragazza…

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