Dylan Dog su Mia Nonna Fuma

Nell’ormai lontano giugno del 93, grazie a un documentario su Dylan Dog trasmesso tra una puntata del Festivalbar e l’inizio dell’immancabile notte horror dei miei martedì estivi, iniziai a leggere i fumetti dell’indagatore dell’incubo. Passai da comics per ragazzini al fumetto d’autore italiano per eccellenza iniziando con un numero storico: Morgana. Io in realtà di quel numero non ci capii nulla, e continuo a non capirci nulla tuttora, ma per fortuna non mi scoraggiai e proseguii con la lettura di altri numeri. Lettura che in seguito divenne anche il mio passatempo preferito, grazie alla passione per l’indagatore dell’incubo e per i libri di Sclavi che iniziarono a fare compagnia a classici del terrore e romanzi di Jules Verne. Della mia passione per Sclavi e Dylan Dog ne parlai qualche anno fa qui

Siccome ho ripreso la lettura dei miei vecchi albi (che acquistai e divorai fino a poco più del numero 200), ho deciso di aprire una serie di post dedicati all’indagatore dell’incubo. I post riguarderanno gli albi fino al numero 200 poiché quello che è arrivato dopo per me non è più Dylan Dog, ma una produzione fumettistica che ha l’obiettivo di far sopravvivere la Sergio Bonelli editore, suppongo, e che ha raggiunto l’apice della tristezza con il film hollywoodiano (che non vedrò mai) e il pensionamento dell’ispettore Bloch (che ho scoperto per caso spulciando un numero recente in un’edicola di un aeroporto mentre mi apprestavo a prendere un aereo). Arriveranno presto i prossimi post sull’old boy che è rientrato da poco prepotentemente tra le mie letture, stay tuned… 

11 commenti

  1. Io inizia a leggerlo quasi una decina di anni fa con un albo che conteneva tre storie. Ricordo che mi colpì la prima pagina in cui si facevano citazioni a Ringu. Da allora lo seguo assiduamente e penso che sia l’unico che seguo con costanza (insieme a Kalya, per il momento).

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      • Credo che il vero problema sia che Dylan Dog per diverse cose è rimasto ancorato ai suoi vecchi stilemi senza però quella potenza originale. Non voglio criticare le nuove storie a prescindere, alcune sono davvero belle e lo stili di alcuni disegnatori mi fa impazzire. Inoltre hanno veramente provato a cambiare diverse cose aggiungendo nuovi personaggi. Sta di fatto che le ultime storie sono altalenanti con alcune molto belle e altre dimenticabili.

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  2. Morgana è un bel casino, eh? Però, almeno secondo me, il fascino di quelle prime storie sta anche nel loro iper-citazionismo e in una certa oscurità.
    Ho letto giusto qualche albo, quindi non sono un’esperta, ma il personaggio di DD mi affascina e non poco. Mi piacerebbe una trasposizione animata (ben studiata), incentrata sui suoi esordi.
    Aspetto i prossimi post su DD, allora!

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  3. Ho letto Dylan Dog con grande gusto, complici i miei figli allora ragazzi, fino al centesimo albo circa. Alcune storie sono (erano? non lo so più…) bellissime. Mi piaceva molto anche il rifacimento di tanti classici, da Dottor Jekyll e Mister Hyde alla Metamorfosi a Fiori per Algernon… Dylan Dog per me è stato anche materiale di lavoro con le mie classi dell’Istituto tecnico. Come sia ora non lo so, a un certo punto ho smesso di seguirlo.

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  4. Proprio qui accanto a me ho uno scaffale della libreria pieno di vecchi Dylan Dog. Molti anni fa ne ho comprati un bel po’ usati, a casaccio, senza seguire mai le uscite in edicola. Poi o sono cresciuto io o credo che abbia perso un po’ di fascino, forse perché non si è mai rinnovato davvero adeguandosi ai tempi. Mi sono fermato intorno al n. 150 ma non li ho tutti, qualcuno l’ho pure venduto. Ogni tanto compro un albo qualche nuovo numero se mi incuriosisce la copertina, ammiro i nuovi disegni, specie se sono a colori ma le storie non mi entusiasmano come una volta. Sono curioso di leggere i post che scriverai. Magari capiremo Morgana!

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