L’era del porco – Recensione

… Quelle che hanno un paio di copie del mio libro nascoste bene bene in qualche scaffale dimenticato, polveroso e umido di muffa. Dietro due strati di ragnatele, con orribili vermi dalle teste luccicanti che vivono e prosperano nelle loro tane. In quei settori remoti delle librerie in cui nessuno ha mai avuto il coraggio di entrare, di cui si favoleggia l’esistenza mormorando a bassa voce …
campo-di-concentramento-senza-lacrime Autore: Gianluca Morozzi
Pagine: 294
Anno: 2005
Casa Editrice: Guanda
ISBN: 9788882468361
Disponibilità: Libro Cartaceo e Versione E-book
Dove acquistarlo: Ibs

Il protagonista dall’occhio bicolore, scrittore alternativo e poco commerciale figlio di un altro scrittore meno alternativo e molto commerciale, si presenta il giorno in cui non vince un concorso letterario perso in conversazioni con altri scrittori tra cui pseudo bukowskiani, autori di fantasy con storie che fanno addirittura rimpiangere twilight e maghetti, e depressi che devono dimostrare a tutti i costi la loro arte. Si presenta come uno di quegli scrittori che tirano fuori dal cassetto i loro libri per poi rimetterli dove stavano perchè tanto i concorsi letterari li vincono proprio quei fantasy con storie che fanno addirittura rimpiangere twilight e maghetti.

Sarà perchè Morozzi ha citato i miei gruppi musicali preferiti; o per il gruppo rock dove suona il protagonista, i Sickboys, che ha per bassista Paul McCartney, quello vero (o forse no), cambiato per una bassista che si fa chiamare la Lurida Baldracca per ovvi motivi (o forse no); o perchè il protagonista è uno di quegli elementi di cui mi piace leggere la propria vita, in continua lotta in una società che si sforza a capire, in cui è un corpo estraneo costretto ad adattarsi, dove se sei bravo a giocare a calcio diventi una star milionaria e se sei bravo a scrivere devi trovarti un altro lavoro per sopravvivvere; o sarà per i tre gatti del protagonista di cui uno è deficiente, uno si crede supereroe e uno medium; sarà per tutto questo, o forse no, fatto sta che con L’era del porco ho scoperto un autore che inspiegabilmente non avevo ancora letto e di cui ho già comprato altri due libri.

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