…Le grandi case editrici se ne fregano, di fare ricerca. Loro, i ragazzi, li vogliono solo già lanciati! E troppi piccoli editori preferiscono sbranarsi per acquistare i diritti di qualche straniero di medio successo, anziché cercare in casa nostra qualcuno in grado di fare molto meglio di determinati postminimalisti inglesi o lussemburghesi alla moda…
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Autore: Enrico Brizzi Pagine: 304 Anno: 1999 Casa Editrice: Baldini&Castoldi Disponibilità: Libro cartaceo e versione digitale Dove acquistarlo: Ibs |
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Ultimamente ho ripreso la lettura delle opere di Enrico Brizzi memore dei bei momenti vissuti tra la fine degli anni novanta e inizio 2000 con Jack Frusciante è uscito dal gruppo e Bastogne, tra i miei romanzi preferiti della mia adolescenza (soprattutto il secondo). C’è stata una mezza delusione con Il matrimonio di mio fratello e una grande delusione con Il cavaliere senza testa. Oggi torno a parlare di un libro di Brizzi che stavolta, purtroppo, ha toccato il fondo e che difficilmente mi farà riavvicinare all’autore bolognese.
La storia mi è parsa poco interessante sin dall’inizio: un viaggio alla ricerca di un mito della musica dichiarato suicida ma che nessuno ha mai visto morto; una specie di Jim Morrison all’italiana, tra l’altro citato nel testo in un modo più scontato di una zanzara che ti punge in laguna in piena estate. Poi la vicenda vira all’improvviso verso una storia d’amore fredda e senza passione che s’intreccia alla ricerca del mito musicale. Magari se le due storie, che viaggiano dapprima in parallelo e che poi s’incrociano, fossero state raccontate con un po’ di poesia e musicalità, considerando anche che il protagonista è uno scrittore di successo, forse il romanzo sarebbe stato godibile. Forse. I personaggi sono antipatici, scostanti e prepotenti, lo scrittore/protagonista usa la poesia solo per rimorchiare. In un passo del libro tre uomini del mondo editoriale si contendono una giovane e promettente scrittrice in un pranzo con dialoghi dai toni medievali. Ho trovato poi descrizioni strane che mi hanno fatto pensare “bah”, come il tabacco olandese per descrivere dell’erba, o bere lustri di luce in un locale, o una giacca di color carta da zucchero, o ancora una disponibile disponibilità.
La narrazione è insolita, una forma alternativa che avrebbe potuto affascinare il lettore se usata abilmente. Tuttavia la voce narrante, quella di un amico del protagonista, spesso entra nella storia rivolgendosi al lettore con un irritante “o miei avvertiti” che viene ripetuto fino alla nausea. Mi sono sforzato a pensare a un altro libro con personaggi con nomi così brutti come in questo, ma non ce l’ho fatta. Evander Deltoid, Prometeus, Gabrio Spichisi, Henry Tenente e Claudio Colombo sono qualche esempio, ma il romanzo ne è pieno zeppo. E poi si viaggia solo a parole, i protagonisti mettono piede negli Stati Uniti e ad Amsterdam ma è come se stessero prendendo un caffè o mangiando una piadina in romagna; sono italiani poco curiosi che elencano le attrazioni turistiche. L’ho letto volentieri solo all’inizio e a tratti, Brizzi è un bravo autore, ma ha perso la potenza degli esordi e per me è diventato uno scrittore qualunque. Se non avessi letto le sue prime due opere, oggi l’avrei paragonato a Fabio Volo. Peccato.
Probabilmente si è seduto sui primi successi pensando di vivere di rendita.
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Sí, lo credo anch’io! Ho la sensazione che ormai neppure si sforzi a scrivere un bel libro 😦
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C’è gente che pubblica libri a raffica, soprattutto i giallisti, inventano una prima traccia e poi la ripetono all’infinito cambiando solo qualche dettaglio.
Eppure riescono a vendere.
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Bella recensione per un libro scadente: non lo leggerò 😉
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Fai bene! 😉
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🙏🙏🙏
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Complimenti per la recensione (ancora ho nel cuore Jack Frusciante è uscito dal gruppo) e in particolare la frase iniziale che stigmatizza bene le scellerate scelte degli editori, che sottolineano la loro incompetenza in materia e l’assoluta mancanza di rispetto deontologico al loro ruolo.
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Grazie Marcello!
Buona giornata.
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🙏
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[…] Il podio lo apre il declino di Brizzi. La mia recensione completa a questo libro di una noia mortale si trova qui. […]
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