I peggiori libri letti e segnalati nel 2022

Il 2022 è stato un anno un po’ deludente in termini di letture, così ho deciso di scrivere questo post con i 7 peggiori libri letti quest’anno. E voi siete rimasti delusi da qualche lettura?

Seguirà presto il post con i migliori 7. Stay tuned…

Dalla mia recensione già pubblicata tempo fa: L’autore giapponese ormai produce nuovi romanzi con la stessa professionalità di McDonald’s nel produrre nuovi panini.
Continuo a pensare che Murakami abbia scritto qualche ottimo romanzo (amo ‘Kafka sulla spiaggia’), ma basta leggerne un paio, al massimo quattro, poi si può lasciare il McDonald’s per un buon ristorante.
Se avete amato ‘Patria’ e volete vivere una nuova esperienza letteraria con Aramburu rileggete ‘Patria’, o cercate un altro suo libro, ma state lontani da ‘I rondoni’. È la storia di un tizio che decide di togliersi la vita e racconta al lettore la sua esistenza noiosa e insignificante, e come si prepara al suicidio.
Un tizio ordinario, piatto, egocentrico e misogino che mi ha infastidito per tutta la lettura. Non ho trovato nessun pensiero interessante, nessuna riflessione profonda, solo odio per tutti, persino per fratello e figlio. Sentenze su donne per lui poco attrattive, colleghi di lavoro sfigati e su l’unico amico che ha, tra l’altro sgradevole quanto lui. Un libro insulso di 700 pagine, una perdita di tempo, peccato.
La mia recensione completa di questo libro che mi ha tanto deluso si trova qui.
Dalla mia recensione già pubblicata tempo fa: In realtà ho poco da dire su queste 100 pagine che non mi hanno trasmesso nulla, anzi sì una cosa me l’hanno trasmessa: la sensazione di leggere un tema di una ragazzina delle scuole medie che parla di sua nonna.
Ho anche pensato fosse un problema di traduzione, ma avevo tra le mani un romanzo pubblicato da Feltrinelli che non credo osi affidarsi a un traduttore scarso.
Il podio lo apre il declino di Brizzi. La mia recensione completa a questo libro di una noia mortale si trova qui.
La mia recensione completa al libro che mi ha fatto rivalutare il premio Pulitzer si trova qui.
Justine vive e rivive la stessa disavventura, di una noia e prevedibilità pazzesca, che si ripete durante tutto il libro: Justine viaggia e s’imbatte in un tizio apparentemente buono che la rapisce, violenta e tortura insieme ad altri sadici che si divertono a stuprare, umiliare e seviziare anche altre donne e bambini. Poi Justine scappa, riviaggia, incontra un nuovo tizio apparentemente buono e la ruota rigira con l’aggiunta di nuove torture. Il tutto accompagnato da termini che mi hanno innervosito, come fottitore e puttanesimo, e da numerose riflessioni, soprattutto sulla religione, che dovrebbero essere profonde ma che sembrano scritte da un ragazzino delle scuole medie bravo nelle materie letterarie ma infelice, sfigato e sempre incazzato.

30 commenti

  1. Ci sono autori che pubblicano libri a raffica e non so proprio come facciano. Vedo tantissimi giallisti pubblicare anche tre o quattro libri all’anno, poi dando un’occhiata si capisce che sono tutte fotocpie del primo. Eppure riescono a vendere, evidentemente la gente ama le storie ripetitive.

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  2. Mi dispiace apprendere che Murakami e Brizzi non ti piacciono, perché li adoro (e infatti trovi traccia di entrambi nel mio blog). Di Brizzi ti consiglio “Tu che sei di me la miglior parte”: quello non ti annoierà di certo, credimi! 🙂

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  3. I rondoni è pallosissimo, una grande delusione, l’ho mollato dopo le prime 100 pagine. Invece Patria mi era piaciuto moltissimo. L’assassinio del commendatore a me è piaciuto, anche se è vero che il mondo di Murakami è un po’ sempre quello. Di Brizzi ho letto solo Jack Frusciante, che era carino, Kitchen mi lasciò indifferente; il cardellino invece non mi è dispiaciuto, è un libro discontinuo e non del tutto riuscito, però la parte iniziale è bellissima e il resto si lascia leggere.

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